La Suprema Corte chiarisce i criteri per determinare se una carta revolving è usuraria · Notizie legali

La nuova sentenza della Suprema Corte, sul prezzo delle carte revolving (ST 367/2022, del 4 maggio), ha esaminato il caso di una carta di credito Barclaycard contratta prima del 2010, precisamente nel 2006.

La Suprema Corte ha stimato che, in questo caso, un TAEG del 24.5% annuo non può essere considerato usuraio poiché, in date prossime all'emissione della carta, «era comune che le carte revolving contratte con grandi enti bancari superassero il 23% , 24%, 25% e fino al 26% annuo”, percentuali che, aggiunge la Corte, si riproducono oggi.

Con questa nuova sentenza, l'Alta Corte ha dichiarato l'importanza di valutare i prezzi più ragionevoli utilizzati dai principali enti bancari che operano nel mercato delle carte revolving per determinare qual è il "prezzo normale del denaro" per questo prodotto e se un TAE può essere considerato un utente o meno.

La sentenza viene a chiarire, sia per i consumatori che per il settore finanziario, la confusione esistente su quali prezzi si applicano al prodotto rotante, ponendo fine alla diversità di interpretazioni, a volte contraddittorie su questo tema, che ha dato luogo a grande contenzioso che, senza dubbio, dovrebbe essere ridimensionato dopo aver consolidato la sua interpretazione su quando questi prodotti finanziari debbano essere considerati oi nostri utenti.

Sentenza 367/2022, del 4 maggio

Nello specifico, la nuova sentenza della Suprema Corte chiarisce i seguenti 2 punti:

Il riferimento per decidere se l'interesse di una carta di credito è usurario o meno

La Suprema Corte insiste nel chiarire, come ha fatto nella sentenza del 2020, che “per determinare il riferimento che è stato utilizzato come “normale interesse monetario” per decidere se gli interessi sulla carta revolving sono usurari, si deve utilizzare il tasso medio. interessi corrispondenti alla specifica categoria corrispondente all'operazione di credito contestata, quella delle carte di credito e revolving, non il più generico credito al consumo”. La sentenza prevedeva espressamente che, anche per i contratti anteriori al 2010, in nessun caso si dovesse prendere a riferimento il credito generale al consumo, bensì le più specifiche carte di credito e revolving.

Come determinare il tasso di interesse medio corrispondente alla specifica categoria di carte di credito e revolving: il TAEG applicato ai diversi enti bancari nelle date prossime alla sottoscrizione

La nuova sentenza della Cassazione precisa come determinerà il riferimento specifico o il tasso medio: il TAEG applicato dai diversi enti bancari, in particolare “i grandi enti bancari” per quel prodotto nelle date prossime alla firma del contratto pubblicato dalla Banca dalla Spagna.

“I dati ottenuti dalla banca dati della Banca di Spagna rivelano che, nelle date prossime alla firma del contratto di carta revolving, il TAEG applicato dagli enti bancari alle operazioni con carte di credito con pagamento differito era spesso superiore al 20% e che era anche comune che le carte revolving contratte con grandi enti bancari superassero il 23%, 24%, 25% e persino il 26% all'anno.