Uno dei centri che finirà il 25% per ordine del Governo lo applica nuovamente di propria iniziativa

È una delle otto scuole che hanno seguito le direttive Istruzione per non insegnare la percentuale di spagnolo fissata dalla Giustizia

Manifestazione a favore del bilinguismo nelle classi catalane

Manifestazione a favore del bilinguismo nelle aule catalane ADRIÁN QUIROGA

Armatura di Ester

Una delle otto scuole catalane che hanno preso il 25% dello spagnolo dopo i regolamenti approvati dal governo, lo ha applicato nuovamente di propria iniziativa, dopo che la Corte Superiore di Giustizia della Catalogna (TSJC) ha rifiutato di revocare le misure cautelari che fissavano questa percentuale in diverse aule del territorio, su richiesta delle famiglie dei ragazzi.

La corte ha stabilito in questo modo una dozzina di centri, tra cui due scuole a Barcellona, ​​​​​​Vinya del Sastret a Sant Esteve Sesrovires e Frangoal a Castelldefels. Nei singoli casi, pubblicati fino ad oggi, la Camera Contenzioso-Amministrativa segnala che "esiste una ferma decisione giudiziaria, di natura cautelare, che riconosce il diritto dello studente a ricevere l'insegnamento della lingua spagnola con una certa intensità di utilizzo, che non è stato automaticamente pregiudicato dalla modifica normativa contestata dall'Amministrazione”.

Con questo precedente legale -che, con probabilità, sarà esteso alla ristorazione dei centri che hanno riconosciuto tale provvedimento-, l'Escola La Falguera, di Vilanova del Vallès, ha inviato una comunicazione ai genitori degli studenti per indicare che, dopo l'interlocutore del TSJC che indica che il portico castigliano non deve essere revocato, lo applicheranno nuovamente da lunedì prossimo, 10 ottobre.

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