Espejel, sulla bocciatura della sua astensione in aborto: "Discutere l'appello ha intaccato la mia parvenza di imparzialità"

Il Magistrato della Corte Costituzionale Concepción Espejel ha ritenuto che l'aver partecipato alla sessione plenaria che ha dibattuto e votato il ricorso contro la legge sull'aborto del Governo di José Rodríguez Zapatero abbia compromesso l'assenza di imparzialità e, per estensione, dello stesso organismo di garanzia. Lo si afferma nel suo voto particolare contro la decisione della Plenaria della Corte Costituzionale di respingere i ricorsi presentati contro di lei e altri tre magistrati per aver ottenuto la loro elaborazione in diversi verbali di impiccagione. La settimana passata dalla maggioranza progressista ha costretto Espejel a partecipare alla plenaria respingendo la sua astensione, decisione sulla quale tre magistrati del tribunale si sono trovati in disaccordo in due votazioni particolari. Poiché Espejel non ha partecipato al conclave in cui si è vista la sua astensione, ha dovuto attendere le ricusazioni per esprimersi sulla decisione dei suoi colleghi. "Ritengo che la mia partecipazione ed il conseguente intervento alla deliberazione ed alla votazione del suddetto ricorso (...) possa generare l'impressione che, almeno, uno dei magistrati della Plenaria nei confronti dei quali è stata impugnata la memoria di ricusazione e la successiva richiesta di astensione presentato non era imparziale." Yello per la "profonda" conoscenza dell'oggetto del ricorso e l'esternazione di "criteri fermi e mantenuti fino ad oggi in relazione ad alcuni punti controversi del disegno di legge". L'emendamento critico Espejel si riferisce alla "modifica dettagliata ed estesa all'insieme" del rapporto che ha firmato come membro del Consiglio generale della magistratura nel 2009, un anno prima dell'approvazione della norma. In tale testo, il magistrato e il membro Claro José Fernández hanno presentato il loro parere legale "su molte delle questioni" oggetto del ricorso di incostituzionalità, tra cui l'aborto gratuito fino alla settimana 14. "Questa situazione ha un impatto negativo sull'apparenza di imparzialità che la Corte deve proiettare alla società, mettendo a repentaglio la fiducia che i tribunali devono ispirare ai cittadini in una società democratica". "Ritengo che tale rischio di intaccare l'immagine di imparzialità sia maggiore quando la decisione di non ritenere giustificata la motivazione dell'asserita astensione si discosti da quelle adottate in molteplici altre materie, nelle quali sono state ritenute giustificate le astensioni formulate da altri magistrati. essendo la stessa causa invocata ed analoga alle circostanze concorrenti, nei quali casi gli astenuti sono stati correttamente e definitivamente separati dalla conoscenza delle risorse e di tutte le loro vicende, senza bisogno di ulteriori motivi di diritto per stimarli”, ha denunciato il magistrato. Casi simili Espejel allude alle accettate astensioni di Laura Díez per il suo precedente incarico nel Consiglio delle garanzie statutarie della Catalogna, "nella cui veste ha partecipato all'emissione di relazioni sui progetti che hanno dato luogo alle leggi che fanno riferimento alle rispettive ricorsi di incostituzionalità” (25 per cento di spagnolo nelle aule); o quelli di María Luisa Balaguer per aver riferito della sua precedente posizione come membro del Consiglio consultivo dell'Andalusia. Il magistrato ricorda che, contrariamente a quanto ritenuto dal giudice circa la sua astensione, quelli non sono stati impiantati «in processi tra parti in cui si ventilano interessi particolari su cui allinearsi». A suo avviso, poco importa se il rapporto CGPJ e il suo emendamento sono stati approvati o meno dal Consiglio Plenario e quindi non sono pervenuti nelle mani del Governo (argomento avanzato dalla maggioranza progressista). Tale circostanza "non impedisce l'eventuale imparzialità di chi esprime il nostro parere sulla costituzionalità dei precetti del progetto oggetto del ricorso di incostituzionalità, posto che la causa legale invocata non richiede l'emanazione di un verbale, tanto meno la sua approvazione e rinvio al Governo, ma solo che, in occasione dell'esercizio del pubblico ufficio ricoperto, si è potuto avere conoscenza dell'oggetto della lite e formare un criterio a scapito della dovuta imparzialità, conoscenza e formazione dei criteri che effettivamente si è verificato nel mio caso e in quello di tutti coloro che si trovavano nella stessa situazione di membri del Consiglio Plenario”. Senza citarla, Espejel allude al giudice Inmaculada Montalbán, membro del CGPJ, in attesa del suo stesso mandato e contestato anche dai ricorrenti. Montalbán è la persona alla quale il presidente del TC, Cándido Conde-Pumpido, ha affidato la stesura della futura sentenza. Questioni di raccordo «Basta la lettura del verbale, dell'emendamento e della bozza di testo, e il suo confronto con quello della Legge organica finalmente approvata, per dimostrare che le questioni essenziali sollevate nel ricorso sono le stesse sulle quali chiariti i criteri della relazione", dice Espejel, riferendosi ad un altro degli argomenti con cui la Plenaria ha respinto la sua astensione: che l'oggetto di un progetto preliminare e quello del ricorso per incostituzionalità contro una legge già approvata "non è lo stesso". Anche il passare del tempo, altro degli argomenti utilizzati dalla Plenaria, non implica nulla, osserva Espejel: “Che detto criterio sia stato formato ed esplicitato molti anni fa non esclude l'apparenza di una perdita di imparzialità, soprattutto, dato la natura della materia vigilata alle segnalazioni consultive”. Espejel conclude che il suo intervento in questa materia non si riferisce a "semplici dichiarazioni o pareri espressi in conferenze o colloqui", ma nell'esercizio di un ufficio pubblico in occasione del quale ho appreso e mi sono fatto un'opinione su ciò che è successivamente oggetto di il ricorso per incostituzionalità”.