Queste sono le catene di supermercati che guidano l'aumento dei prezzi in Spagna

Alberto CaparrosSEGUI, CONTINUA

Dia, Eroski e Alcampo guidano l'aumento dei prezzi quest'anno nel settore della distribuzione in Spagna con incrementi di oltre il 5,5 per cento, secondo un rapporto della società di consulenza Kantar con dati a fine febbraio.

Lo studio analizza come le dinamiche inflazionistiche subite dalla Spagna si siano trasferite nella catena distributiva. A questo proposito, Lidl (con un aumento medio del 3,5 per cento) e Mercadona, con il quattro per cento, sono i due marchi di supermercati in cui il carrello è diventato meno caro da inizio anno.

Secondo l'analisi di Kantar, Lidl e Mercadona sono stati i due big ma restii a subire i prezzi.

Durante la pandemia, infatti, l'azienda presieduta da Juan Roig le ha abbassate nel 2021, anche se a fine anno ha dovuto modificare la propria strategia a causa dell'aumento del costo dei trasporti e delle materie prime.

Tuttavia, come per Lidl, l'aumento dei prezzi applicato quest'anno da Mercadona è inferiore alla media del settore in Spagna.

Il rapporto Kantar ha anche rivelato che la distribuzione organizzata è aumentata di quattro punti di peso rispetto al 2021, raggiungendo il 75%, a causa della ricerca, da parte dell'acquirente, di alimenti e bevande non deperibili o confezionati, que Han Pasado rappresentava il 48,4% di il carrello dei consumatori, rispetto al 44% registrato nelle stesse settimane dell'anno precedente. Dove si riferisce un insegnante, Mercadona e Carrefour sono meno di più crescono.

Lo studio ha rilevato anche un maggiore acquisto nelle grandi catene rispetto ai negozi tradizionali. nonché un aumento della domanda di prodotti confezionati e non deperibili.

Secondo il consulente, la gestione dei prezzi sarà uno degli elementi chiave di quest'anno. A questo proposito, l'ultimo tasso di variazione annuale del CPI mostrerà un aumento dei prezzi che interessa sia il marchio del distributore che i marchi non manifatturieri.

Tuttavia, i manufatti sono più sensibili dei distributori, che registrano una leggera ripresa delle loro quote, trainata anche da una maggiore offerta del loro assortimento da parte dei distributori.