Escrivá addebita il 20% del contributo di disoccupazione dei lavoratori domestici alle famiglie

Le famiglie e chi assume un lavoratore domestico avrà quel costo il 20% del contributo di disoccupazione che darà diritto al gruppo alla disoccupazione il prossimo ottobre. Lo Stato paga il restante 80%, almeno durante il resto dell'anno, e impone una aliquota del 6,05% fino al 2023, di cui i beneficiari dovranno pagare il 5% mentre il lavoratore sopporterà l'1,05%. Al momento, come si evince dal regio decreto legge che sarà approvato dal Consiglio dei ministri nei prossimi giorni, e al quale ABC ha aderito, questo sarà il nuovo regime contributivo per i lavoratori domestici in vigore dal 1 ottobre 2022 al 31 dicembre 2022. Per il prossimo anno saranno i Budget concordati a definire la tipologia di contributo ei benefici da applicare. Inoltre, come si evince dal testo che è stato firmato dal Ministro dell'Inclusione, della Previdenza Sociale e della Migrazione, José Luis Escrivá, e dal Secondo Vice Presidente e Ministro del Lavoro e dell'Economia Sociale, Yolanda Díaz, temporaneamente fino alla fine del anno il contributo di tipo alla Cassa integrazione guadagni sarà dello 0,2% “esclusivamente a carico del lavoratore”. Risposta alla sentenza della CGUE Il regio decreto legge, come indicato in preambolo, cerca di equiparare le condizioni di lavoro e di previdenza sociale delle persone nel nucleo familiare a quelle di altre persone che lavorano per altri, "escludendo quelle differenze che non solo non risponde a giustificati motivi, ma anche questo gruppo di lavoratori si trova in una situazione di particolare svantaggio e, quindi, può essere discriminatorio. Codice desktop Immagine per mobile, amp e app Codice mobile Codice AMP 800 Codice APP Inoltre il provvedimento nasce in risposta alla sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea del 24 febbraio 2022, che sancisce l'incompatibilità con il sistema normativo comunitaria delle norme previdenziali che pongono i lavoratori domestici in una posizione di particolare svantaggio rispetto ai lavoratori e non è giustificata da fattori oggettivi ed estranei ad ogni discriminazione basata sul sesso. A questo punto, la Previdenza sociale ha spiegato che c'è una chiara "femminizzazione" del sistema speciale di lavoro in casa famiglia con il 95,5% del gruppo composto da donne, il 4,7% di lavoratori che rientrano in questo sistema attraverso il regime generale, mentre Lo 0.21% del gruppo è composto da uomini. Più bonus in quota Il Governo utilizzerà però più bonus sul contributo dei lavoratori domestici, al di là delle nuove quote per disoccupazione e garanzia salariale già citate. Da un lato, le persone che hanno assunto e iscritte al regime generale di previdenza sociale hanno un lavoratore domestico “avranno diritto a una riduzione del 20% del contributo d'impresa per contingenze comuni corrispondente al regime speciale per i dipendenti domestici”. In altre parole, pur stabilendo una sovrattassa sui dipendenti, in questo caso le famiglie, con il contributo di disoccupazione e la garanzia salariale, si ammortizza con l'esenzione nella parte di contingenze comuni. In alternativa alla riduzione prevista dal primo comma del precedente articolo, i beneficiari avranno diritto ad uno sconto del 45% sul contributo aziendale alla Previdenza Sociale per contingenze comuni in base alle caratteristiche della propria abitazione in base a determinati requisiti. Per accedere a tale bonus è necessario mantenere un patrimonio netto -di tutti i componenti del nucleo familiare-, attualizzando la residenza abituale, inferiore al triplo della soglia patrimoniale prevista per accedere al reddito minimo vitale per un nucleo convivente con la composizione del nucleo familiare Dal richiedente; e il reddito annuo di tutti i componenti della famiglia deve essere inferiore al triplo del reddito garantito dall'IMV. MAGGIORI INFORMAZIONI Entro il 2023 il Governo ha stabilito un triplo aumento di contribuzione per i lavoratori ad alto reddito. Infine, tale bonus sarà pari al 30% del contributo delle imprese al contributo per contingenze comuni corrispondente al regime speciale per i dipendenti domestici se soddisfano il requisito di equità , il reddito annuo di tutti i componenti del nucleo familiare è compreso tra il triplo e il quadruplo del reddito garantito dal reddito minimo vitale. Una norma in deficit D'altra parte, e secondo i dati che il Governo porta nel rapporto sull'impatto normativo del regio decreto legge, si prevede di incassare 211 milioni nello scenario meno favorevole e 242,7 milioni in quello più favorevole. I dati di spesa, invece, sono 275,4 milioni nello scenario più favorevole per l'erario e 381,8 milioni in quello meno.