L'Austria restituirà alla Grecia due frammenti dei marmi del Partenone

Il ministro degli Esteri austriaco, Alexander Schallenberg, ha riferito che da mesi sta negoziando con la Grecia il rimpatrio dei due frammenti ad Atene affinché possano essere esposti nel Museo dell'Acropoli. In una conferenza stampa alla quale hanno partecipato Schallenberg e il suo omologo greco Nikos Dendias, i due politici hanno riconosciuto l'importanza di questo tipo di azione per la stampa londinese e hanno acconsentito al rimpatrio dei marmi che Thomas Bruce, detto Lord Elgin, aveva saccheggiato due cento anni fa.

Finora sono stati restituiti alla Grecia il cosiddetto Frammento Fagan, conservato nel Museo Archeologico Antonio Salinas di Palermo, e i tre restaurati da Papa Francesco. Tutti sono esposti nella sala dedicata all'insieme scultoreo del grande Fidia.

Secondo Dendias il gesto austriaco è fondamentale per fare pressione sul Regno Unito nelle trattative per il rimpatrio dei marmi di Fidia e un buon punto di partenza per riprendere le trattative in fase di stallo tra Atene e Londra.

Sebbene la riunione del Comitato intergovernativo dell’UNESCO per promuovere il ritorno dei beni culturali ai Paesi d’origine tenutasi a Parigi nel 2021 abbia gettato le basi per il rimpatrio delle sculture del Partenone conservate al British Museum, i negoziati tra Atene e Londra sono rimasti paralizzati dallo scorso gennaio, quando la Grecia non aveva le condizioni stabilite dall’istituzione britannica. La storica risoluzione dell’UNESCO, tuttavia, concede due anni ad entrambe le nazioni per raggiungere un accordo.

Con la nuova restituzione, l’Austria diventerà l’ultimo Stato a restituire pezzi del Partenone alla Grecia. Bisognerà aspettare che la Gran Bretagna ceda alle pressioni internazionali e che i capolavori ritornino nella città a cui appartengono.

Il saccheggio del Partenone

Elgin rubò le sculture quando la Grecia si trovò sotto il giogo ottomano. Li trasferirono a Londra e li vendettero per 35mila sterline al British Museum, dove sono esposti, senza alcun tipo di contesto storico o artistico, per 200 anni.

La disputa tra le due nazioni si concentra soprattutto sulla Grecia che garantisce che il Regno Unito non possiede le sculture perché saccheggiate e chiede la restituzione e non un prestito.