La violenza digitale contro donne e ragazze rappresenta il 70% dei casi segnalati su Priority Channel · Legal News

L'Agenzia spagnola per la protezione dei dati (AEPD) ha pubblicato questo martedì i dati corrispondenti al 2022 del canale prioritario per richiedere la rimozione di contenuti sessuali o violenti pubblicati su Internet senza consenso. Secondo queste informazioni, l'Agenzia ha effettuato 51 interventi di emergenza per rimuovere informazioni, immagini, video o audio che sono stati pubblicati su Internet senza autorizzazione e che mostravano contenuti sensibili, sessuali o violenti. Una grande percentuale di questi interventi è stata classificata come violenza digitale contro donne e ragazze, raccogliendo il 70% dei casi segnalati su Priority Channel.

In 46 casi su 51, il contenuto pubblicato è stato immediatamente rimosso, con un'efficacia superiore al 90%.

Molestie nelle reti

Il Priority Channel, creato dall'Agenzia nel 2019, è un'iniziativa pionieristica a livello mondiale che consente di richiedere la rimozione urgente di contenuti sessuali o violenti pubblicati su Internet senza il consenso delle persone che compaiono. Fin dalla sua creazione, l'Agenzia ha notato come in un'ampia percentuale dei casi segnalati sul Canale, la pubblicazione di contenuti di questo tipo su Internet sia utilizzata per controllare e intimidire le donne, oltre che per umiliarle dopo essere state separate. nel caso di ex partner, o dopo aver rifiutato di continuare a inviare contenuti di natura sessuale.

Secondo i dati del Women's Institute nel suo rapporto Giovani donne e molestie sui social network, l'80% delle donne ha subito qualche tipo di molestia sui social network. Il rapporto riconosce anche che due donne su tre non si sono recate in nessuna istituzione per denunciare la loro situazione. L'Agenzia chiederà l'importanza di segnalare la pubblicazione non autorizzata di contenuti sensibili su Internet, l'AEPD, oltre a richiedere con urgenza la rimozione di contenuti pubblicati senza autorizzazione, può imporre una sanzione sulla localizzazione del trasgressore. È importante notare che l'Agenzia può dichiarare il reato incluso quando le immagini sono state inizialmente raccolte con il consenso della donna, ma lei non ha acconsentito alla successiva pubblicazione.

Il termine violenza digitale è stato inserito su richiesta dell'AEPD nella Legge Organica per la Protezione Integrale dei Bambini e degli Adolescenti contro la Violenza (LOPIVI), che garantisce anche l'esistenza di un canale prioritario per segnalare contenuti illegali su Internet che comportano “un grave lesione del diritto alla protezione dei dati personali”.

Allo stesso modo, la legge aggiunge anche che le persone di età superiore ai 14 anni possono essere sanzionate per infrazioni alle norme sulla protezione dei dati personali. Infatti, quando l'autore degli atti commessi corrisponde a una persona di età inferiore ai 18 anni, sarà responsabile della sanzione inflitta ai genitori o ai tutori.

Ecco alcuni esempi di denunce pervenute attraverso il Canale Prioritario in cui il responsabile ha cercato di umiliare o stabilire un dominio sull'altra persona pubblicando contenuti di natura sessuale, e in cui l'Agenzia ha ottenuto la rimozione del contenuto e ha prevalso una sanzione a il responsabile:

PS/00421/2022. Una donna riferisce che qualcuno ha pubblicato un annuncio di nudo su un forum, cercando di umiliarla pubblicando commenti e fornendo ulteriori informazioni personali sulla sua posizione in modo che tutti gli utenti del forum possano sapere dove vive. Il ritiro del contenuto è ottenuto e una violazione del trattamento dei dati senza consenso è addebitata con una multa di 10.000 euro.

PS/00107/2022. L'autore del reato ha iniziato a parlare con una ragazza di 13 anni su un social network, instaurando una relazione in cui il minore è venuto a vedergli video e foto di carattere intimo. Dopo qualche tempo, l'imputato ha citato in giudizio la ragazza per continuare a inviargli foto e video, ma poiché lei si è rifiutata, l'ha intimidita dicendole che stava inviando le foto e i video che aveva già sui social network. La minorenne, temendo che la sua immagine si diffondesse sulle reti e raggiungesse i suoi conoscenti, ha inviato nuovi video all'imputato. All'autore del reato è stato ordinato di cancellare i suddetti dati personali della ragazza e l'Agenzia ha comminato una sanzione di 5.000 euro per il trattamento illecito dei dati della ragazza. In questo caso, poiché anche l'autore del reato aveva meno di 16 anni, la sanzione doveva essere pagata dai suoi genitori.

In tal senso, i padri, le madri oi tutori possono ritenersi economicamente responsabili delle infrazioni amministrative e delle condotte penali dei propri figli e figlie minorenni, nonché dei danni materiali e morali cagionati. Alla responsabilità amministrativa si aggiungono responsabilità disciplinare, civile e penale. I minori di anni 14 sono responsabili dei reati qualificati dal Codice Penale come molestie, minacce o diffusione o trasmissione di immagini che ledano gravemente la privacy di una persona, a meno che non siano ottenute con il loro permesso, applicabile nei casi di sexting, cyberbullismo o cyber bullismo

La denuncia presentata nel Canale prioritario è indipendente da quella che può essere presentata alle Forze e Organi di Sicurezza dello Stato o alla Procura. Inoltre, per facilitare la segnalazione di questo tipo di casi da parte dei minori, l'Agenzia ha reso più flessibili gli adempimenti, fornendo un mezzo di contatto basato su un modulo aperto, senza la necessità di presentare un certificato digitale:

– La denuncia di contenuti sessuali o violenti pubblicati su Internet senza il consenso dell'interessato può essere effettuata tramite questo link

– Nel caso dei minori di 18 anni l'Agenzia ha abilitato anche un form di contatto per segnalare la diffusione di questo tipo di contenuti