Il TSJ di Murcia riconosce il diritto di godere di un permesso di lavoro al momento della registrazione come coppia di fatto · Notizie legali

La Camera Sociale della Corte Superiore di Giustizia della Regione di Murcia (TSJMU) accoglie il ricorso presentato da una lavoratrice e le riconosce il diritto a godere del permesso o della licenza stabiliti nel contratto collettivo, alle stesse condizioni del matrimonio e della condanna a l'ente datore di lavoro a fare tale dichiarazione, o, se del caso, a pagare un importo sostitutivo equivalente alla retribuzione di detti giorni.

I magistrati, in base alla Legge 7/2018 sulle coppie di fatto della Comunità Autonoma e all'Ordinanza del Consiglio comunale di Yecla del 2003, danno un'interpretazione "in armonia con le norme costituzionali" e dichiarano che "la coppia di fatto, giuridicamente costitutiva, deve mantenere gli stessi benefici amministrativi e legali del matrimonio.

Come sostenuto dal ricorrente, significa che "questo regolamento conferisce alle coppie di fatto la stessa considerazione giuridica e amministrativa che dà ai matrimoni, equiparando i due istituti" nonostante il contratto collettivo applicabile, anteriore alla normativa regionale e comunale applicabile, non raccoglierlo espressamente.

Nello specifico, ricorda la delibera, l'ordinanza comunale stabilisce al suo articolo 10 che il consiglio comunale "attribuirà a tutte le coppie di fatto o alle unioni di convivenza non coniugali iscritte in questo registro lo stesso corrispettivo giuridico e amministrativo che attribuisce ai matrimoni, salvo che il la normativa vigente prevede diversamente o richiede determinate registrazioni documentali, di fatto, o di altro genere, ai fini corrispondenti”. Ha spiegato che, in questo caso, nessun regolamento prevede diversamente, né richiede altri requisiti.

Pertanto, trasferendo l'obbligo costituzionale dei poteri pubblici di promuovere le condizioni affinché ogni individuo goda di una reale ed effettiva uguaglianza (articolo 9.2) e di assicurare la tutela sociale, economica e giuridica della famiglia (articolo 39), ha concluso che “ essendo la coppia di fatto legalmente costituita un nuovo modello di famiglia accettato a livello sociale, per il quale deve avere un'effettiva protezione giuridica e un riparo”.

Per tutti questi motivi, la Camera accoglie il ricorso, sentendo che la citata ordinanza «tutela indubbiamente la libertà e l'eguaglianza della persona attraverso un identico trattamento, fondato alla stregua del matrimonio su un comune vincolo affettivo e progetto di vita, che verrebbe a integrare un nuovo modello di famiglia”.

La delibera non è definitiva, avverso questa sentenza c'è ricorso per l'Unità di Dottrina avanti la Camera Sociale della Suprema Corte.