I vicini hanno votato "sì" alla fusione di Don Benito e Villanueva per farne la terza città dell'Estremadura

Il 66.2 per cento dei residenti di Don Benito che hanno votato nella consultazione popolare di domenica 20 febbraio, hanno detto "sì" alla fusione con Villanueva de la Serena, per la quale i residenti hanno sostenuto la fusione tra le due città dell'Estremadura, secondo quella che sarà la terza città più grande dell'Estremadura, solo dietro Badajoz e Cáceres e sopra il capoluogo di regione, Mérida.

L'esame è stato lungo a causa di un guasto al computer segnalato dal consiglio comunale di don Benito. Fino a dopo le dodici di domenica sera non si conoscevano i risultati finali.

Da parte sua, nel comune di Villanueva, il risultato favorevole alla fusione è stato schiacciante: il 92.4 per cento dei residenti che hanno partecipato alla consultazione ha votato 'sì'.

Il 'no' ha raccolto uno scudo del 6,72 per cento.

Da parte sua, il 37.1 per cento dei voti espressi questa domenica nella città di Don Benito è stato per il "no" alla fusione e lo 0.51 per cento per l'astensione.

Il sindaco di don Benito, José Luis Quintana, attraverso un messaggio attraverso i social network, raccolto da Europa Press, ha spiegato che "c'è stato un problema informatico per pubblicare i dati della Consulta popolare".

Secondo i dati forniti dal sindaco, secondo il conteggio di questi voti, ma senza contare le tabelle di voto anticipato, la fusione con Villanueva de la Serena ha ottenuto 6.741 voti "sì" in questa consultazione popolare, mentre il "no" ha ottenuto 4.039 voti, oltre a 47 vuoti e 57 non validi.

Il Consiglio comunale riconosce "errori informatici"

Il consiglio comunale di don Benito ha ammesso che "si stanno verificando errori concreti" nei sistemi informatici, ma ha difeso la "trasparenza del processo di scrutinio" della consultazione popolare sulla fusione.

Con un comunicato, e di fronte alle critiche per il ritardo nella pubblicazione dei risultati di questa consultazione popolare, il Consiglio comunale di don Benito ha spiegato che lo spoglio dei voti della consultazione popolare "si sta effettuando senza il supporto di una commissione elettorale , come avviene solo nelle elezioni comunali o regionali", e che è svolto da funzionari comunali che "svolgono volontariamente un lavoro encomiabile".

In tal senso, il concistoro riconosce che "si stanno verificando errori specifici" nei sistemi informatici è che "non si tratta di una procedura disturbata e abituata a produrre risultati".

Pertanto, il consiglio comunale ha riconosciuto questi "errori specifici" in detto sistema, ma assicura che "in nessun caso ciò implica che non vi sia trasparenza nel conteggio dei voti espressi, sebbene non avvenga con la fretta che tutti noi sarebbe piaciuto in questo processo", dice.

Infine, afferma che "va tenuto conto che questo processo è stato organizzato da due comuni con le limitazioni che ciò comporta", e ha spiegato che la caduta del sito web è avvenuta per "saturazione" dovuta alle poche risorse esistenti.