L'OMS non aumenta l'allerta internazionale per il vaiolo delle scimmie ai massimi livelli, sebbene raccomandi di aumentare la sorveglianza

María Teresa Benítez de LugoSEGUI, CONTINUA

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) non è stata portata al livello massimo delle emergenze sanitarie internazionali ed è attualmente in corso un focolaio del virus delle scimmie che ha colpito più di 5 paesi e ha segnalato 3000 casi di contagio. Tuttavia, consigliamo di aumentare la vigilanza perché il blocco è "in continua evoluzione".

Secondo le conclusioni del Comitato di emergenza dell'Oms, riunitosi da giovedì scorso a Ginevra, l'infezione non rappresenta, in questo momento, un pericolo per la salute globale, sebbene gli scienziati siano preoccupati per "la portata e la velocità dell'attuale epidemia". I dati precisi su di esso devono ancora essere determinati.

I membri del comitato riferiscono che molti aspetti dell'attuale epidemia sono insoliti, come la comparsa di casi in paesi in cui la circolazione del virus delle scimmie era stata precedentemente documentata.

Inoltre, perché la maggior parte dei pazienti sono uomini che hanno rapporti sessuali con giovani che non sono stati vaccinati contro il vaiolo.

Il vaccino contro il vaiolo protegge anche dal vaiolo delle scimmie. Tuttavia, l'ultimo caso del virus è stato rilevato in Africa nel 1977 e già nel 1980 l'OMS ha dichiarato che il virus era stato completamente distrutto nel mondo, la prima volta che un'infezione infettiva era stata dichiarata eliminata dal pianeta.

Il Comitato Emergenza dell'OMS raccomanda di non abbassare la guardia e di continuare a monitorare l'evoluzione dei contagi. Inoltre, svolgere azioni di sorveglianza coordinate, a livello internazionale, per identificare i casi, isolarli e fornire loro il trattamento appropriato per cercare di controllare la diffusione di questo virus.

Secondo il direttore generale dell'OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus, il virus del vaiolo delle scimmie circola da decenni nel continente africano, ma la ricerca, la sorveglianza e gli investimenti sono stati trascurati. "Questa situazione deve cambiare sia per il vaiolo delle scimmie che per altre malattie trascurate che esistono nei paesi poveri".

"Ciò che rende questa fermentazione particolarmente preoccupante è la sua rapida e continua diffusione in nuovi paesi e regioni, che aumenta il rischio di una successiva trasmissione prolungata tra le popolazioni più vulnerabili come le persone immunodepresse, le donne in gravidanza e i bambini", ha aggiunto Tedros.